Bem-aventurado aquele que lê, e os que ouvem as palavras desta profecia, e guardam as coisas que nela estão escritas porque o tempo está próximo. Apocalipse 1.3.
Non sono io apostolo? Non sono io libero? Non ho io veduto Gesú Cristo, il nostro Signore? Non siete voi la mia opera nel Signore?
2
Se non sono apostolo per gli altri, lo sono almeno per voi, poiché voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.
3
Questa è la mia difesa nei confronti di coloro che fanno inchieste a mio riguardo.
4
Non abbiamo noi il diritto di mangiare e di bere?
5
Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno una moglie, che sia una sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli, i fratelli del Signore e Cefa?
6
O soltanto io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?
7
Chi mai va alla guerra a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi si prende cura di un gregge e non mangia del latte del gregge?
8
Dico queste cose secondo l'uomo? Non dice queste cose anche la legge?
9
Nella legge di Mosé infatti sta scritto: «Non mettere la museruola al bue che trebbia». Si dà forse Dio pensiero dei buoi?
10
Ovvero, dice tutto questo per noi? Certo queste cose sono scritte per noi, perché chi ara deve arare con speranza, e chi trebbia deve trebbiare con la speranza di avere ciò che spera.
11
Se abbiamo seminato fra voi le cose spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali?
12
Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi molto di piú? Noi però non ci serviamo di questo diritto, ma sopportiamo ogni cosa per non porre alcun ostacolo all'evangelo di Cristo.
13
Non sapete voi che quelli che fanno il servizio sacro mangiano delle cose del tempio, e quelli che servono all'altare hanno parte dei beni dell'altare?
14
Cosí pure il Signore ha ordinato che coloro che annunziano l'evangelo, vivano dell'evangelo.
15
Ma io non ho fatto alcun uso di queste cose né ve ne scrivo, affinché si faccia cosí con me, perché è meglio per me morire, piuttosto che qualcuno renda vano il mio vanto.
16
Infatti, se io predico l'evangelo, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l'evangelo!
17
Se perciò lo faccio volontariamente, ne ho ricompensa; ma se lo faccio contro voglia, rimane sempre un incarico che mi è stato affidato.
18
Qual è dunque il mio premio? Questo: che predicando l'evangelo, io posso offrire l'evangelo di Cristo gratuitamente, per non abusare del mio diritto nell'evangelo.
19
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il maggior numero.
20
Mi sono cosí fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; mi sono fatto come uno che è sotto la legge con coloro che sono sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge;
21
tra quanti sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza la legge (benché non sia senza la legge di Dio, anzi sotto la legge di Cristo), per guadagnare quanti sono senza la legge.
22
Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per poterne salvare in qualche modo alcuni.
23
Or io faccio questo per l'evangelo, affinché ne sia partecipe anch'io.
24
Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensí tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo.
25
Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile.
26
Io dunque corro, ma non in modo incerto; cosí combatto, ma non come battendo l'aria;
27
anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato.