Bienaventurado el que lee, y los que oyen las palabras de esta profecía, y guardan las cosas en ella escritas: porque el tiempo está cerca.Apocalipsis 1.3.
Poi prese di nuovo ad insegnare in riva al mare; e una gran folla si radunò intorno a lui, tanto che egli, salito su una barca, vi sedeva stando in mare, mentre l'intera folla era a terra lungo la riva.
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Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento:
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«Ascoltate! Ecco, il seminatore uscí a seminare.
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Or avvenne che mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada e gli uccelli del cielo vennero e la mangiarono.
5
Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non c'era molta terra e subito spuntò, perché non c'era un terreno profondo.
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Ma quando si levò il sole fu riarsa; e poiché non aveva radice si seccò.
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Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
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Un'altra cadde in buona terra e portò frutto che crebbe, e si sviluppò tanto da rendere l'uno trenta, l'altro sessanta e l'altro cento».
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Poi egli disse loro: «Chi ha orecchi da udire, oda!».
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Ora, quando egli fu solo, coloro che gli stavano attorno con i dodici lo interrogarono sulla parabola.
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Ed egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongono in parabole,
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affinché: "Vedendo, vedano ma non intendano, udendo, odano ma non comprendano, che talora non si convertano e i peccati non siano loro perdonati"».
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Poi disse loro: «Non comprendete questa parabola? E come comprenderete tutte le altre parabole?
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Il seminatore è colui che semina la parola.
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Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma dopo che l'hanno udita, subito viene Satana e porta via la parola seminata nei loro cuori.
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Parimenti quelli che ricevono il seme su un suolo roccioso sono coloro che, quando hanno udita la parola, subito la ricevono con gioia;
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ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; e, quando sopravviene la tribolazione o la persecuzione a causa della parola, sono subito scandalizzati.
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Quelli invece che ricevono il seme fra le spine, sono coloro che odono la parola;
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ma le sollecitudini di questo mondo, l'inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, che sopravvengono, soffocano la parola e questa rimane infruttuosa.
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Ma quelli che hanno ricevuto il seme in buon terreno, sono coloro che odono la parola, la ricevono e portano frutto, chi il trenta, chi il sessanta e chi il cento».
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Disse loro ancora: «Si prende forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? Non la si mette piuttosto sopra il candeliere?
22
Poiché non c'è nulla di nascosto che non sia manifestato, né nulla di segreto che non sia palesato.
23
Chi ha orecchi da udire, oda!».
24
Disse loro ancora: «Fate attenzione a ciò che udite. Con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato a voi; e a voi che udite sarà dato di piú.
25
Poiché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, gli sarà tolto anche quello che ha».
26
Disse ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme in terra.
27
Ora la notte e il giorno, mentre egli dorme e si alza, il seme germoglia e cresce senza che egli sappia come.
28
Poiché la terra produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
29
E, quando il frutto è maturo, il mietitore mette subito mano alla falce perché è venuta la mietitura».
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Disse ancora: «A che cosa paragoneremo il regno di Dio? O con quale parabola lo rappresenteremo?
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Esso è simile a un granello di senape che, quando è seminato in terra, è il piú piccolo di tutti i semi che sono sulla terra;
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ma, dopo che è stato seminato, cresce e diventa il piú grande di tutte le erbe, e mette rami cosí grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto la sua ombra».
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E con molte parabole di questo genere annunciava loro la parola, come essi erano in grado di capire.
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E non parlava loro senza parabole; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
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Or in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva».
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E i discepoli, licenziata la folla, lo presero con loro, cosí come egli era, nella barca. Con lui c'erano altre barchette.
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Si scatenò una gran bufera di vento e le onde si abbattevano sulla barca, tanto che questa si riempiva.
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Egli intanto stava dormendo a poppa, su un guanciale. Essi lo destarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi periamo?».
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Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci e calmati!». E il vento cessò e si fece gran bonaccia.
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Poi disse loro: «Perché siete voi cosí paurosi? Come mai non avete fede?».
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Ed essi furono presi da gran timore e dicevano tra loro: «Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?».