Numeri 27Numeri 28Atti 16.16-40Numeri 27
1
Poi si avvicinarono le figlie di Tselofehad, figlio di Hefer, figlio di Galaad, figlio di Makir, figlio di Manasse, delle famiglie di Manasse, figlio di Giuseppe; e questi sono i nomi delle figlie: Mahlah, Noah, Hoglah, Milah e Thirtsah.
2
e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazar, davanti ai principi e a tutta l'assemblea all'ingresso della tenda di convegno e dissero:
3
«Nostro padre morì nel deserto, ma non fu nel gruppo di coloro che si radunarono contro l'Eterno nel gruppo di Kore, ma morì a motivo del suo peccato senza avere figli.
4
Perché dovrebbe il nome di nostro padre scomparire dal mezzo della sua famiglia per non aver avuto figli? Dacci una proprietà in mezzo ai fratelli di nostro padre».
5
Allora Mosè portò la loro causa davanti all'Eterno.
6
E l'Eterno parlò a Mosè dicendo:
7
«Le figlie di Tselofehad dicono bene. Si, tu darai loro in eredità una proprietà tra i fratelli di loro padre e farai passare ad esse l'eredità di loro padre.
8
parlerai pure ai figli d'Israele e dirai: "Quando uno muore senza lasciare alcun figlio, farete passare la sua eredità a sua figlia.
9
Se non ha alcuna figlia, darete la sua eredità ai suoi fratelli.
10
Se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli di suo padre.
11
Se poi suo padre non ha alcun fratello, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia; ed egli la possederà". Questo sarà per i figli d'Israele una forma di diritto, come l'Eterno ha ordinato a Mosè».
12
Poi l'Eterno disse a Mosè: «Sali su questo monte Abarim e contempla il paese che io do ai figli d'Israele.
13
Dopo averlo visto, anche tu sarai riunito al tuo popolo, come fu riunito Aaronne tuo fratello,
14
perché vi ribellaste al mio comando nel deserto di Tsin quando l'assemblea contese, e non mi santificaste alle acque davanti ai loro occhi». (Queste sono le acque di Meriba a Kadesh, nel deserto di Sin).
15
Mosè quindi parlò all'Eterno, dicendo:
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«L'Eterno, il DIO degli spiriti di ogni carne, costituisca su questa assemblea un uomo
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che esca davanti a loro ed entri davanti a loro, e li faccia uscire e li faccia entrare, affinché l'assemblea dell'Eterno non sia come un gregge senza pastore».
18
Allora l'Eterno disse a Mosè: «Prendi Giosuè, figlio di Nun, uomo in cui è lo Spirito, e posa la tua mano su di lui;
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poi lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta l'assemblea e gli darai gli ordini in loro presenza,
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e lo farai partecipe della tua autorità, affinché tutta l'assemblea dei figli d'Israele gli obbedisca.
21
Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazar, che consulterà per lui il giudizio dell'Urim davanti all'Eterno; al suo ordine usciranno e al suo ordine entreranno, lui e tutti i figli d'Israele con lui, tutta l'assemblea».
22
Così Mosè fece come l'Eterno gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta l'assemblea;
23
poi posò le sue mani su di lui e gli diede gli ordini, come l'Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè.
topNumeri 28
1
L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2
«Da' quest'ordine ai figli d'Israele e di' loro: Avrete cura di presentarmi al tempo stabilito la mia offerta, il cibo dei miei sacrifici fatti col fuoco, come odore soave a me.
3
E dirai loro: Questo è il sacrificio fatto col fuoco, che offrirete all'Eterno: due agnelli al giorno di un anno senza difetti, come olocausto perpetuo.
4
Un agnello lo offrirai al mattino, mentre l'altro agnello lo offrirai sull'imbrunire;
5
e, come oblazione di cibo, un decimo d'efa di fior di farina, mescolata con un quarto di hin di olio vergine.
6
E' un olocausto perpetuo, stabilito sul monte Sinai, un sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno.
7
La sua libazione sarà di un quarto di hin per ciascun agnello; verserai la libazione di bevanda inebriante all'Eterno nel luogo santo.
8
L'altro agnello l'offrirai sull'imbrunire; l'offrirai come l'oblazione di cibo del mattino e la sua libazione; è un sacrificio fatto col fuoco, in odore soave all'Eterno.
9
Nel giorno di sabato offrirete due agnelli di un anno, senza difetto e, come oblazione di cibo, due decimi di fior di farina mescolata con olio con la sua libazione.
10
E l'olocausto del sabato, per ogni sabato, otre l'olocausto perpetuo e la sua libazione.
11
Al principio dei vostri mesi offrirete come olocausto all'Eterno due torelli, un montone, sette agnelli dell'anno senza difetti
12
e tre decimi di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per ciascun torello, due decimi di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per il montone,
13
e un decimo di fior di farina mescolata con olio, come oblazione di cibo per ogni agnello. E' un olocausto di odore soave, un sacrificio fatto col fuoco all'Eterno.
14
Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per torello, di un terzo di hin per montone e di un quarto di hin per agnello. Questo è l'olocausto di ogni mese, per tutti i mesi dell'anno.
15
E si offrirà all'Eterno un capretto come sacrificio per il peccato, oltre l'olocausto perpetuo e la sua libazione.
16
Nel quattordicesimo giorno del primo mese sarà la Pasqua in onore dell'Eterno.
17
E il quindicesimo giorno di quel mese sarà festa. Per sette giorni si mangerà pane senza lievito.
18
Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile,
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ma offrirete come sacrificio fatto col fuoco, un olocausto all'Eterno: due torelli, un montone e sette agnelli di un anno, i quali devono essere senza difetto,
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con la loro oblazione di cibo di fior di farina mescolata con olio; ne offrirete tre decimi per torello e due decimi per montone;
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ne offrirai un decimo per ciascuno dei sette agnelli,
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e offrirai un capro come sacrificio per il peccato, per fare l'espiazione per voi.
23
Offrirete questi sacrifici oltre l'olocausto del mattino, che è un olocausto perpetuo.
24
Così offrirete ogni giorno, per sette giorni, il cibo del sacrificio fatto col fuoco, di odore soave all'Eterno. Lo si offrirà oltre l'olocausto perpetuo con la sua libazione".
25
Nel settimo giorno avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile.
26
Il giorno delle primizie, quando presenterete all'Eterno una nuova oblazione di cibo, alla vostra festa delle settimane, avrete una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile.
27
Allora offrirete, come olocausti di odore soave all'Eterno, due torelli, un montone e sette agnelli di un anno,
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con la loro oblazione di cibo di fior di farina mescolata con olio; tre decimi per ciascun torello, due decimi per il montone,
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e un decimo per ciascuno dei sette agnelli;
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offrirete anche un capretto per fare l'espiazione per voi.
31
Offrirete questi sacrifici, oltre l'olocausto perpetuo con la loro oblazione di cibo e le loro libazioni. Devono essere animali senza difetto.
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16-40
16
Ora, mentre andavamo al luogo della preghiera, ci venne incontro una giovane schiava che aveva uno spirito di divinazione e che, facendo l'indovina, procurava molto guadagno ai suoi padroni.
17
Costei, messasi a seguire Paolo e noi, gridava, dicendo: «Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza».
18
Ed essa fece questo per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: «Io ti comando nel nome di Gesú Cristo di uscire da lei». E lo spirito uscí in quell'istante.
19
Ora i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila e li trascinarono sulla piazza del mercato davanti ai magistrati;
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e, presentatili ai pretori, dissero: «Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra città,
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e predicano usanze, che a noi che siamo Romani, non è lecito di accettare o di osservare».
22
Allora la folla insorse tutta insieme contro di loro; e i pretori, strappate loro le vesti, comandarono che fossero frustati.
23
E, dopo averli battuti con molti colpi, li gettarono in prigione, comandando al carceriere di tenerli al sicuro.
24
Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi.
25
Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano.
26
Improvvisamente si fece un gran terremoto tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero.
27
Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.
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Ma Paolo gridò ad alta voce: «Non farti alcun male, perché noi siamo tutti qui».
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E, chiesto un lume, egli corse dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e Sila;
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poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per essere salvato?».
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Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesú Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua».
32
Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua.
33
Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati.
34
Condottili quindi in casa sua, apparecchiò loro la tavola e si rallegrava con tutta la sua famiglia di aver creduto in Dio.
35
Fattosi giorno i pretori mandarono i littori a dire al carceriere: «Lascia liberi quegli uomini».
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E il carceriere riferí a Paolo queste parole: «I pretori hanno mandato a dire che siate lasciati liberi; quindi uscite e andate in pace».
37
Ma Paolo disse loro: «Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati in giudizio, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano loro stessi a condurci fuori».
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I littori riferirono queste parole ai pretori; ed essi, quando udirono che erano cittadini romani, ebbero paura.
39
Or essi vennero e li pregarono di scusarli e, condottili fuori, chiesero loro di lasciare la città.
40
Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia e, visti i fratelli, li consolarono; poi partirono.
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