Bem-aventurado aquele que lê, e os que ouvem as palavras desta profecia, e guardam as coisas que nela estão escritas porque o tempo está próximo. Apocalipse 1.3.
Poi Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelek; Ahimelek andò incontro a Davide tutto tremante e gli disse: «Perché sei solo e non c'è nessuno con te?».
2
Davide rispose al sacerdote Ahimelek: «Il re mi ha comandato una certa cosa e mi ha detto: "Nessuno sappia niente della cosa per la quale ti mando e di ciò che ti ho comandato". I miei uomini invece li ho indirizzati nel tal luogo.
3
E ora che cosa hai sotto mano? Dammi cinque pani o qualunque cosa tu abbia».
4
Il sacerdote rispose a Davide dicendo: «Non ho pane comune sotto mano, c'è solo del pane consacrato, a condizione che i tuoi uomini si siano almeno astenuti da donne».
5
Davide rispose al sacerdote: «Siamo rimasti senza donne da quando sono partito, tre giorni fa; i vasi poi dei miei uomini sono puri; e il pane in effetti è comune, anche se oggi è stato santificato nei vasi».
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Così il sacerdote gli diede il pane consacrato perché là non c'era altro pane che quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza dell'Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si toglie.
7
In quel giorno, c'era là un uomo dei servi di Saul, trattenuto davanti all'Eterno; si chiamava Doeg, l'Edomita, il capo dei pastori di Saul.
8
Davide disse ad Ahimelek: «Non hai per caso sotto mano una lancia o una spada? Poiché non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, perché l'incarico del re era urgente».
9
Il sacerdote rispose: «C'è la spada di Goliath il Filisteo, che tu uccidesti nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un panno; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n'è altra all'infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pari a quella; dammela!».
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Quel giorno Davide si levò e fuggì dalla presenza di Saul, e andò da Akish, re di Gath.
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I servi di Akish gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non è di costui che cantavano in coro nelle danze, dicendo: "Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?».
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Davide ritenne in cuore queste parole, ed ebbe grande paura di Akish, re di Gath.
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Così cambiò il suo modo di agire davanti a loro e nelle loro mani si fingeva pazzo: tracciava sgorbi sui battenti delle porte e lasciava scorrer la saliva sulla barba.
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Allora Akish disse ai suoi servi: «Ecco, vedete, costui è pazzo; perché me lo avete condotto?
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Mi mancano forse dei pazzi, che mi conducete questo tale a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!».