Geremia 31Geremia 32Giovanni 11.17-57Geremia 31
1
«In quel tempo», dice l'Eterno, «io sarò il DIO di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo».
2
Cosí dice l'Eterno: «Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto, io darò riposo a Israele».
3
Molto tempo fa l'Eterno mi è apparso, dicendo: «Sí, ti ho amata di un amore eterno; per questo ti ho attirata con benevolenza.
4
Io ti riedificherò e tu sarai riedificata, o vergine d'Israele. Sarai di nuovo adorna dei tuoi tamburelli e uscirai in mezzo alle danze di quelli che fanno festa.
5
Pianterai ancora vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto.
6
Verrà il giorno in cui le sentinelle grideranno sul monte Efraim: "Levatevi, saliamo a Sion, all'Eterno, il nostro DIO"».
7
Poiché cosí dice l'Eterno: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe e mandate grida per il capo delle nazioni; proclamate, cantate lodi e dite: O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d'Israele.
8
Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra. Tra di essi c'è il cieco e lo zoppo, la donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine ritornerà qui.
9
Verranno piangendo, li condurrò con suppliche. Li farò camminare lungo corsi d'acqua, per una via diritta sulla quale non inciamperanno, perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
10
O nazioni, ascoltate la parola dell'Eterno e annunziatela nelle isole lontane, e dite: Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come un pastore fa col suo gregge.
11
Poiché l'Eterno ha riscattato Giacobbe, l'ha redento dalla mano di uno piú forte di lui.
12
Essi verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion e affluiranno verso i beni dell'Eterno: verso il frumento, il vino e l'olio, e verso i nati del gregge e dell'armento, la loro vita sarà come un giardino annaffiato e non languiranno piú.
13
Allora la vergine si rallegrerà nella danza e i giovani insieme ai vecchi, perché muterò il loro lutto in gioia, li consolerò e li rallegrerò dopo il loro dolore.
14
Sazierò l'anima dei sacerdoti con grande abbondanza e il mio popolo sarà colmato dei miei beni», dice l'Eterno.
15
Cosí dice l'Eterno: «S'è udita una voce in Ramah, un lamento e un pianto amaro: Rachele, piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata per i suoi figli, perchè non sono più».
16
Cosí dice l'Eterno: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché la tua opera sarà ricompensata», dice l'Eterno; «essi ritorneranno dal paese del nemico.
17
C'è speranza per la tua discendenza», dice l'Eterno; «i tuoi figli ritorneranno entro i loro confini.
18
Ho ripetutamente udito Efraim lamentarsi: "Tu mi hai castigato e io sono stato castigato come un torello non domato; fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei l'Eterno, il mio DIO.
19
Dopo essermi sviato, mi sono pentito; dopo aver riconosciuto il mio stato, mi sono battuto l'anca. Mi sono vergognato e ho provato confusione perché porto l'obbrobrio della mia giovinezza".
20
E' dunque Efraim un figlio caro per me, un figlio delle mie delizie? Infatti, anche dopo aver parlato contro di lui, lo ricordo ancora vivamente. Perciò le mie viscere si commuovono per lui, e avrò certamente compassione di lui», dice l'Eterno.
21
«Rizza per te dei ceppi, fatti dei pali indicatori, fa' molta attenzione alla strada, alla via che hai seguito. Ritorna, o vergine d'Israele, ritorna a queste tue città.
22
Fino a quando andrai vagando, o figlia ribelle? Poiché l'Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l'uomo».
23
Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla cattività: "L'Eterno ti benedica, o dimora di giustizia, o monte di SANTITA'!".
24
Là abiteranno Giuda e tutte le sue città insieme, gli agricoltori e quelli che conducono le greggi.
25
Poiché io sazierò l'anima stanca e ricolmerò ogni anima languente».
26
Dopo questo mi sono svegliato e ho guardato, e il mio sonno mi è stato dolce.
27
«Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali seminerò la casa d'Israele e la casa di Giuda con seme di uomini e con seme di animali.
28
E avverrà che come ho vegliato su di loro per sradicare, per demolire e per abbattere, per distruggere e per far del male, cosí veglierò su di loro per edificare e per piantare», dice l'Eterno.
29
«In quei giorni non si dirà piú: "I padri hanno mangiato l'uva acerba e i denti dei figli sono rimasti allegati".
30
Ma ognuno morirà per la propria iniquità; chiunque mangerà l'uva acerba rimarrà con i denti allegati.
31
Ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali stabilirò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda,
32
non come il patto che ho stabilito con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese di Egitto, perché essi violarono il mio patto, benché io fossi loro Signore»; dice l'Eterno.
33
«Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d'Israele dopo quei giorni» dice l'Eterno: «Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
34
Non insegneranno piú ciascuno il proprio vicino né ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conoscete l'Eterno! perché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande», dice l'Eterno. «Poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
35
Cosí dice l'Eterno, che ha dato il sole per la luce di giorno e le leggi alla luna e alle stelle per la luce di notte, che solleva il mare e ne fa mugghiare le onde, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
36
«Se quelle leggi venissero meno davanti a me», dice l'Eterno, «allora anche la progenie d'Israele cesserebbe di essere una nazione davanti a me per sempre».
37
Cosí dice l'Eterno: «Se si potessero misurare i cieli in alto, o esplorare le fondamenta della terra in basso, allora anch'io rigetterei tutta la progenie d'Israele per tutto ciò che hanno fatto, dice l'Eterno.
38
Ecco, verranno i giorni, dice l'Eterno, nei quali questa città sarà ricostruita per l'Eterno dalla torre di Hananeel alla porta dell'Angolo.
39
Di là la corda per misurare sarà ancora tesa in linea retta fino al colle di Gareb, voltando poi verso Goah.
40
Tutta la valle dei cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente, Kidron, fino all'angolo della porta dei Cavalli verso est, saranno consacrati all'Eterno. Non sarà mai piú distrutta né demolita in perpetuo».
topoGeremia 32
1
La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell'Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l'Anno diciottesimo di Nebukadnetsar.
2
L'Esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione che era nella casa del re di Giuda.
3
Lo aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di Giuda, dicendo: «Perché profetizzi, dicendo: Cosí dice l'Eterno: Ecco, io darò questa città in potere del re di Babilonia ed egli la prenderà,
4
Sedekia, re di Giuda non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà certamente dato in potere del re di Babilonia e parlerà con lui faccia a faccia e lo vedrà con i suoi stessi occhi.
5
Poi egli condurrà Sedekia a Babilonia, dove egli resterà finché io lo visiterò, dice l'Eterno. Se combattete contro i Caldei non riuscirete a nulla».
6
Allora Geremia disse: «La parola dell'Eterno mi è stata rivolta, dicendo:
7
Ecco, Hanameel, figlio di Shallum tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo che è in Anathoth, perché tu hai il diritto di riscatto per comprarlo».
8
Perciò Hanameel, figlio di mio zio venne da me nel cortile della prigione, secondo la parola dell'Eterno, e mi disse: «Ti prego, compra il mio campo che è in Anathoth, nel territorio di Beniamino, perché tu hai il diritto di eredità e il diritto di riscatto. Compratelo!». Allora riconobbi che questa era la parola dell'Eterno.
9
Cosí comprai da Hanameel, figlio di mio zio, il campo che era in Anathoth e gli pesai il denaro: diciassette sicli d'argento.
10
Firmai l'atto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai il denaro sulle bilance.
11
Quindi presi l'atto di compra, quello sigillato secondo la legge e gli statuti e quello aperto
12
e consegnai l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano firmato l'atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione.
13
Poi davanti a loro diedi quest'ordine a Baruk:
14
«Cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: Prendi questi atti, l'atto di compra, tanto quello sigillato quanto quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino per molti giorni.
15
Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne».
16
Dopo che ebbi consegnato l'atto di compra a Baruk, figlio di Neriah, pregai l'Eterno, dicendo:
17
«Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua grande potenza e con il tuo braccio disteso. Non c'è nulla troppo difficile per te.
18
Tu usi benignità verso mille e ripaghi l'iniquità dei padri in seno ai loro figli dopo di essi, Dio grande e potente, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.
19
Tu sei grande in consiglio e potente in opere e hai gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli uomini, per dare a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni.
20
Tu hai operato fino al giorno d'oggi segni e prodigi nel paese d'Egitto, in Israele e in mezzo ad altri uomini, e ti sei fatto un nome come è quest'oggi.
21
Tu facesti uscire il tuo popolo dal paese d'Egitto con segni e prodigi, con mano potente e braccio disteso e con grande terrore.
22
Tu desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dare loro, un paese ove scorre latte e miele.
23
Essi entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non hanno camminato nella tua legge; non hanno fatto tutto ciò che avevi comandato loro di fare; perciò tu hai fatto venire su di loro tutta questa calamità.
24
Ecco, i terrapieni giungono fino alla città per prenderla; e la città è data in mano dei Caldei che combattono contro di essa con la spada, la fame e la peste. Ciò che tu hai detto è avvenuto; ecco, tu lo vedi.
25
Eppure, o Signore, o Eterno, tu mi hai detto: Comprati con denaro il campo e chiama i testimoni, mentre la città è data in mano dei Caldei.
26
Allora la parola dell'Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo:
27
«Ecco, io sono l'Eterno, il DIO di ogni carne; c'è forse qualcosa troppo difficile per me?.
28
Perciò cosí dice l'Eterno: «Ecco, io darò questa città in mano dei Caldei, in mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenderà.
29
I Caldei che combattono contro questa città entreranno, appiccheranno il fuoco a questa città e la bruceranno insieme alle case sui cui tetti hanno bruciato incenso, a Baal, e fatto libazioni, ad altri dèi per provocarmi ad ira.
30
Poiché i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto soltanto ciò che è male ai miei occhi fin dalla loro fanciullezza. I figli d'Israele infatti non hanno fatto che provocarmi ad ira con l'opera delle loro mani, dice l'Eterno.
31
Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino ad oggi, è stata per me una provocazione della mia ira e del mio furore; perciò la farò scomparire dalla mia presenza,
32
a motivo di tutto il male che i figli d'Israele e i figli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira, essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme.
33
Mi hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e sebbene io li abbia ammaestrati con urgenza ed insistenza essi non hanno ascoltato per ricevere correzione.
34
Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome per contaminarla.
35
Hanno anche costruito gli alti luoghi di Baal che sono nella valle dei figli di Hinnom, per far passare attraverso il fuoco i loro figli e le loro figlie in onore di Molek, ciò che non avevo comandato loro, e non mi era mai venuto in mente che dovessero commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda».
36
Perciò ora cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, riguardo a questa città, di cui voi dite: «Essa sarà data in mano del re di Babilonia, per mezzo della spada, della fame e della peste».
37
«Ecco, li radunerò da tutti i paesi dove li ho dispersi nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; li farò tornare in questo luogo e li farò abitare al sicuro.
38
Essi saranno per me il mio popolo e io sarò per loro il loro DIO,
39
Darò loro un solo cuore, una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro e dei loro figli dopo di loro.
40
Farò con loro un patto eterno: non mi ritirerò piú da loro, facendo loro del bene, e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si allontanino da me.
41
Gioirò nel far loro del bene e li pianterò stabilmente in questo paese con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima».
42
Poiché cosí dice l'Eterno: «Come ho fatto venire su questo popolo tutta questa grande calamità, cosí farò venire su di loro tutto il bene che ho loro promesso.
43
Si compreranno ancora campi in questo paese, di cui voi dite: E' una desolazione, senza piú uomo o bestia, è stato dato in mano dei Caldei".
44
Si compreranno campi con denaro, si firmeranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni nel paese di Beniamino e nei dintorni di Gerusalemme nelle città di Giuda, nelle città della regione montuosa, nelle città della pianura, nelle città del Neghev, perché io farò tornare quelli che sono in cattività», dice l'Eterno.
topoGiovanni 11
17-57
17
Arrivato dunque Gesú, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro.
18
Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi.
19
E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello.
20
Marta dunque, come udí che Gesú veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
21
Marta disse a Gesú: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto,
22
ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà».
23
Gesú le disse: «Tuo fratello risusciterà».
24
Marta gli disse: «Lo so che risusciterà nella risurrezione all'ultimo giorno».
25
Gesú le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà.
26
E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?».
27
Ella gli disse: «Sí, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».
28
E, detto questo, andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama».
29
Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui.
30
Or Gesú non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato.
31
Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere la».
32
Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesú, e lo vide, si gettò ai suoi piedi, dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto».
33
Gesú allora, come vide che lei e i Giudei che erano venuti con lei piangevano, fremé nello spirito e si turbò,
34
e disse: «Dove l'avete posto?». Essi gli dissero: «Signore, vieni e vedi».
36
Dissero allora i Giudei: «Vedi come l'amava!».
37
Ma alcuni di loro dissero: «Non poteva costui che aprí gli occhi al cieco, far sí che questi non morisse?».
38
Perciò Gesú, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro; or questo era una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra.
39
Gesú disse: «Togliete via la pietra!». Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, poiché è morto da quattro giorni».
40
Gesú le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?».
41
Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesú allora alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito.
42
lo sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato».
43
E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!».
44
Allora il morto uscí, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesú disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
45
Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesú aveva fatto, credettero in lui.
46
Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quanto Gesú aveva fatto.
47
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono a il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo fa molti segni.
48
Se lo lasciamo andare avanti cosí, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo e la nostra nazione».
49
Ma uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla;
50
e non considerate che conviene per noi che un sol uomo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione».
51
Or egli non disse questo da se stesso; ma, essendo sommo sacerdote in quell'anno, profetizzò che Gesú doveva morire per la nazione,
52
e non solo per la nazione, ma anche per raccogliere in uno i figli di Dio dispersi.
53
Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire.
54
Perciò Gesú non si aggirava piú pubblicamente tra i Giudei, ma si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città detta Efraim, e lí rimase con i suoi discepoli.
55
Or la Pasqua dei Giudei era vicina e molti di quella regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
56
Cercavano dunque Gesú e, stando nel tempio, dicevano fra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».
57
Or i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che, se qualcuno sapeva dove egli era, lo segnalasse affinché potessero prenderlo.
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