dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua». Luca 22.42
Leitura diária na versão LND - Italiano


Isaia 50
Isaia 51
1 Timoteo 5

Isaia 50


1
Cosí dice l'Eterno: «Dov'è la lettera di divorzio di vostra madre con la quale io l'ho ripudiata? O a quale dei miei creditori vi ho venduto? Ecco voi siete stati venduti per le vostre iniquità, e vostra madre è stata ripudiata per le vostre trasgressioni.
2
Perché, quando sono venuto, non c'era nessuno? Perché, quando ho chiamato?, nessuno ha risposto? E' la mia mano davvero troppo corta per redimere o non ho io forza per liberare? Ecco, con la mia minaccia prosciugo il mare e rendo i fiumi un deserto; il loro pesce manda fetore per mancanza di acqua e muore di sete.
3
Io rivesto i cieli di nero e do loro un cilicio, per coperta».
4
«Il Signore, l'Eterno, mi ha dato la lingua dei discepoli perché sappia sostenere con la parola lo stanco; egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli.
5
Il Signore, l'Eterno, mi ha aperto l'orecchio e io non sono stato ribelle, né mi sono tirato indietro.
6
Ho presentato il mio dorso a chi mi percuoteva e le mie guance a chi mi strappava la barba, non ho nascosto il mio volto all'ignominia e agli sputi.
7
Ma il Signore, l'Eterno, mi ha soccorso, per cui non sono stato confuso; per questo ho reso la mia faccia come una selce e so che non sarò svergognato.
8
E' vicino colui che mi giustifica; chi contenderà con me? Presentiamoci insieme. Chi è il mio avversario? Si avvicini a me.
9
Ecco, il Signore, l'Eterno, mi verrà in aiuto; chi è colui che mi condannerà? Ecco, tutti costoro si logoreranno come un vestito, la tignola li roderà».
10
Chi tra voi teme l'Eterno e ascolta la voce del suo servo? Chi cammina nelle tenebre senza alcuna luce, confidi nel nome dell'Eterno e si appoggi sul suo DIO!
11
Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andate nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete acceso! Dalla mia mano avrete questo: voi giacerete nel dolore.

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Isaia 51


1
Ascoltatemi, voi che perseguite la giustizia e cercate l'Eterno! Guardate alla roccia da cui siete stati tagliati e alla buca della cava da cui siete stati cavati.
2
Guardate ad Abrahamo vostro padre e a Sara che vi ha partorito, perché lo chiamai quando era solo, lo benedissi e lo moltiplicai.
3
L'Eterno infatti sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue rovine, renderà il suo deserto come l'Eden e la sua solitudine come il giardino dell'Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in lei, ringraziamento e suono di canti.
4
Prestami attenzione, o popolo mio, ascoltami, o mia nazione, perché da me procederà la legge e stabilirò il mio diritto come luce dei popoli.
5
La mia giustizia è vicina, la mia salvezza, sarà manifestata e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole, spereranno in me e avranno fiducia nel mio braccio.
6
Alzate i vostri occhi al cielo e guardate la terra di sotto, perché i cieli si dilegueranno come fumo, la terra si logorerà come un vestito e similmente i suoi abitanti moriranno, ma la mia salvezza durerà per sempre e la mia giustizia non verrà mai meno.
7
Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo, che ha nel cuore la mia legge. Non temete l'obbrobrio degli uomini, né spaventatevi dei loro oltraggi.
8
Poiché la tignola li divorerà come un vestito e la tarma li roderà come la lana, ma la mia giustizia rimarrà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione.
9
Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio dell'Eterno, risvegliati come nei giorni antichi, come nelle generazioni passate! Non sei tu che hai fatto a pezzi Rahab, che hai trafitto il dragone?
10
Non sei tu che hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso, che hai fatto delle profondità del mare una strada, perché i redenti vi passassero?
11
Cosí i riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con grida di gioia e un'allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito fuggiranno.
12
Io, io stesso, sono colui che vi consola; chi sei tu da dover temere l'uomo che muore e il figlio dell'uomo destinato ad essere come erba?
13
Tu hai dimenticato l'Eterno che ti ha fatto, che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Avevi sempre paura, tutto il giorno, davanti al furore dell'oppressore, quando si preparava a distruggere. Ma dov'è ora il furore dell'oppressore?
14
L'esule in cattività sarà presto liberato, non morirà nella fossa né gli mancherà il pane.
15
Poiché io sono l'Eterno, il tuo DIO che agita il mare e ne fa muggire le onde; il suo nome è l'Eterno degli eserciti.
16
Io ho posto le mie parole nella tua bocca e ti ho coperto con l'ombra della mia mano per stabilire i cieli e mettere le fondamenta della terra, e per dire a Sion: «Tu sei il mio popolo».
17
Risvegliati, risvegliati, levati, o Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano dell'Eterno la coppa del suo furore, che hai bevuto la feccia del calice di stordimento fino a scolarla completamente.
18
Fra tutti i figli che ha partorito non c'è nessuno che la guidi; fra tutti i figli che ha allevato non c'è nessuno che la prenda per mano.
19
Queste due cose ti sono avvenute, chi ti compiangerà? Desolazione e distruzione, fame e spada, chi ti consolerà?
20
I tuoi figli venivano meno, giacevano all'inizio di tutte le vie come un'antilope nella rete, pieni del furore dell'Eterno, della minaccia del tuo DIO.
21
Perciò, ora ascolta questo, o afflitta ed ebbra ma non di vino.
22
Cosí dice il tuo Signore, l'Eterno, il tuo DIO, che difende la causa del suo popolo: «Ecco, io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, la feccia del calice del mio furore; tu non la berrai piú.
23
La metterò invece in mano a quelli che ti affliggevano e che ti dicevano: "Stenditi a terra, che ti passiamo sopra e tu facevi del tuo dorso un suolo, una strada per i passanti».

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1 Timoteo 5


1
Non riprendere aspramente un anziano, ma esortalo come un padre e i piú giovani come fratelli,
2
le donne anziane come madri, e le giovani come sorelle, in tutta castità.
3
Onora le vedove che sono veramente vedove.
4
Ma se una vedova ha dei figli o dei nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria casa e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è buono ed accettevole davanti a Dio.
5
Or quella che è veramente vedova, ed è rimasta sola, pone la sua fiducia in Dio e persevera nelle preghiere e nelle suppliche notte e giorno.
6
Ma quella che vive sregolatamente, anche se vive, è morta.
7
Raccomanda anche queste cose, affinché siano irreprensibili.
8
Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede ed è peggiore di un non credente.
9
Una vedova sia iscritta nella lista delle vedove, quando abbia non meno di sessant'anni, sia stata moglie di un solo marito,
10
e abbia testimonianza di opere buone: se ha nutrito i suoi figli, se ha ospitato i forestieri, se ha lavato i piedi ai santi, se ha soccorso gli afflitti, se si è data continuamente ad ogni opera buona.
11
Ma rifiuta le vedove piú giovani perché, dopo aver alimentato desideri indegni di Cristo, vogliono maritarsi
12
attirando su di sé una condanna, perché hanno violato la prima fede.
13
Inoltre esse imparano anche ad essere oziose e ad andare in giro per le case, ed ancor peggio, non solo ad essere oziose, ma anche pettegole e indiscrete e a parlare di cose inutili.
14
Voglio dunque che le giovani vedove si maritino, abbiano figli, si prendano cura della famiglia e non diano all'avversario alcuna occasione di maldicenza,
15
alcune infatti si sono già sviate per seguire Satana.
16
Se un credente, uomo o donna, ha delle vedove, provveda loro, e non ne sia gravata la chiesa, affinché possa soccorrere quelle che sono veramente vedove.
17
Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell'insegnamento.
18
La Scrittura infatti dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia», ed ancora: «L'operaio è degno del suo salario».
19
Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni.
20
Quelli che peccano, riprendili alla presenza di tutti, affinché anche gli altri abbiano timore.
21
lo ti scongiuro davanti a Dio, al Signore Gesú Cristo e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza pregiudizio, non facendo nulla con parzialità.
22
Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno e non partecipare ai peccati altrui; conserva te stesso puro.
23
Non bere piú soltanto acqua, ma fa' uso di un po' di vino a causa del tuo stomaco e per le tue frequenti infermità.
24
In alcuni uomini i peccati sono manifesti e li precedono al giudizio, mentre in altri li seguono.
25
Cosí pure le buone opere di alcuni sono manifeste; ed anche quando non lo sono, non possono rimanere nascoste.

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