Ester 5Ester 6Ester 71 Tessalonicesi 1.1->1 Tessalonicesi 2.1-16Ester 5
1
Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno reale nel palazzo reale, di fronte all'ingresso del palazzo.
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Come il re vide la regina Ester in piedi nel cortile, ella si guadagnò il suo favore. Cosí il re stese verso Ester lo scettro d'oro che teneva in mano, e Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro.
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Allora il re le disse: «Che cosa vuoi, regina Ester? Qual è la tua richiesta? Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà dato».
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Ester rispose: «Se cosí piace al re, venga oggi il re con Haman al banchetto che gli ho preparato».
5
Allora il re disse: «Fate venire subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto». Cosí il re e Haman andarono al banchetto che Ester aveva preparato.
6
Mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: «Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto».
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Ester rispose e disse: «Ecco la mia richiesta e ciò che domando:
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Se ho trovato grazia agli occhi del re e se piace al re di accordare la mia richiesta e di concedermi quel che domando, venga il re con Haman al banchetto che io preparerò loro, e domani faró come il re ha detto».
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Quel giorno Haman uscí tutto allegro e con il cuore contento, ma quando Haman alla porta del re vide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui fu pieno d'ira contro Mardocheo.
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Tuttavia Haman si trattenne, andò a casa e mandò a chiamare i suoi amici e Zeresh, sua moglie.
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Quindi Haman parlò loro dello splendore delle sue ricchezze, del gran numero dei suoi figli, di tutte le cose in cui il re l'aveva onorato, e del come lo aveva innalzato al di sopra dei principi e dei servi del re.
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Haman aggiunse pure: «Anche la regina Ester non ha fatto venire assieme al re al banchetto che ha preparato nessun altro che me; anche domani sono invitato da lei assieme al re.
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Ma tutto questo non mi basta fin quando vedrò Mardocheo, il Giudeo, sedere alla porta del re».
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Allora sua moglie Zeresh e tutti i suoi amici gli dissero: «Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; domani mattina di' al re che vi si impicchi Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto con il re». La cosa piacque a Haman, che fece preparare la forca.
topoEster 6
1
Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro dei fatti memorabili, le Cronache; e se ne fece la lettura davanti al re.
2
Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigthana e Teresh, i due eunuchi del re fra i portinai, che avevano cercato di stendere la mano contro il re Assuero.
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Allora il re chiese: «Quale onore e riconoscimento è stato dato a Mardocheo per questo?». I servi del re che gli prestavano servizio risposero: «Non si è fatto nulla per lui».
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Il re allora disse: «Chi è nel cortile?». (Ora Haman era appena entrato nel cortile esterno del palazzo del re, per chiedere al re di far impiccare Mardocheo alla forca che aveva preparato per lui).
5
I servi del re gli risposero: «Ecco, è Haman nel cortile». Il re disse: «Fatelo entrare».
6
Allora Haman entrò e il re gli disse: «Che cosa si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?». Haman pensò in cuor suo: «Chi piú di me vorrebbe il re onorare?».
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Haman rispose al re: «Per l'uomo che il re vuole onorare,
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si prenda la veste reale che il re ha indossato e il cavallo che il re ha montato, e si metta sulla sua testa una corona reale.
9
Si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi piú nobili del re e si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare; quindi lo si conduca a cavallo per le vie della città e si proclami davanti a lui: "Cosí si fa all'uomo che il re vuole onorare!"».
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Allora il re disse a Haman: «Presto, prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa' cosí a Mardocheo il Giudeo, che siede alla porta del re; non tralasciare nulla di ciò che hai detto».
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Haman prese dunque la veste e il cavallo, rivestí della veste Mardocheo e lo condusse a cavallo per le vie della città, proclamando davanti a lui: «Cosí si fa all'uomo che il re vuole onorare!».
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Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Haman si affrettò a tornare a casa sua, tutto addolorato e con il capo coperto.
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Haman raccontò a sua moglie Zeresh e a tutti i suoi amici tutto ciò che gli era accaduto. Allora i suoi saggi e sua moglie Zeresh gli dissero: «Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe dei Giudei, tu non riuscirai a vincere contro di lui, ma cadrai completamente davanti a lui».
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Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Haman al banchetto che Ester aveva preparato.
topoEster 7
1
Il re e Haman andarono dunque al banchetto con la regina Ester.
2
Anche il secondo giorno, mentre durante il banchetto veniva servito il vino, il re disse a Ester: «Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che cosa domandi? Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto».
3
Allora la regina Ester rispose dicendo: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se cosí piace al re, la mia richiesta è che mi sia concessa la vita; e domando che il mio popolo sia risparmiato.
4
Poiché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e sterminati. Se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nemico non potrebbe mai compensare il danno che ne verrebbe al re».
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Il re Assuero disse alla regina Ester: «Chi è e dov'è colui che avrebbe l'ardire di fare una tale cosa?».
6
Ester rispose: «Il nemico e l'avversario è quel malvagio di Haman». Allora Haman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina.
7
Il re si alzò tutto adirato dal banchetto in cui veniva servito il vino e si recò nel giardino del palazzo mentre Haman rimase a supplicare la regina Ester per la sua vita, perché aveva capito che il re aveva già deciso la sua rovina.
8
Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del banchetto dove era servito il vino; intanto Haman si era lasciato cadere sul divano su cui stava Ester. Allora il re esclamò: «Vuol pure far violenza alla regina, mentre io stesso sono in casa?». Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, copersero la faccia di Haman.
9
Poi Harbonah, uno degli eunuchi, disse davanti al re: «Ecco, in casa di Haman stesso è stata rizzata una forca alta cinquanta cubiti, che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re». Il re disse: «Impiccatevi lui!».
10
Cosí Haman fu impiccato alla forca che egli aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si placò.
topo1 Tessalonicesi 1
1->
1
Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi in Dio Padre e nel Signore Gesú Cristo: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesú Cristo.
2
Noi rendiamo del continuo grazie a Dio per tutti voi, facendo di voi menzione nelle nostre preghiere,
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ricordando continuamente la vostra opera di fede, la fatica del vostro amore e la costanza della speranza che voi avete nel Signore nostro Gesú Cristo davanti a Dio, nostro Padre,
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conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione,
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perché il nostro evangelo non è giunto fino a voi soltanto a parole, ma anche con potenza e con lo Spirito Santo, e con molta convinzione; voi sapete come ci siamo comportati fra voi per amor vostro.
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E voi siete divenuti nostri imitatori e del Signore, avendo ricevuta la parola in mezzo a tanta afflizione con la gioia dello Spirito Santo,
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cosí da divenire un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia.
8
Infatti non solo la parola del Signore è tramite voi risuonata nella Macedonia e nell'Acaia, ma anche la vostra fede che avete verso Dio si è divulgata in ogni luogo, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne,
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poiché essi stessi raccontano di noi, quale sia stata la nostra venuta tra voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire al Dio vivente e vero,
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e per aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesú, che ci libera dall'ira a venire.
topo1 Tessalonicesi 2
1-16
1
Voi stessi infatti, fratelli, sapete che la nostra venuta fra voi non è stata vana.
2
Ma, dopo aver prima sofferto e aver ricevuto oltraggi a Filippi, come sapete, noi abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi l'evangelo di Dio in mezzo a tante lotte.
3
La nostra esortazione infatti non procede da inganno, né da motivi non retti, né da frode
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ma, come siamo stati approvati da Dio da esserci affidato l'evangelo, cosí parliamo non in modo da piacere agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.
5
Noi infatti non abbiamo mai fatto uso di parole di adulazione, come ben sapete, né siamo stati mossi da pretesti di avidità, Dio ne è testimone.
6
E non abbiamo cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità come apostoli di Cristo.
7
Ma siamo stati mansueti fra voi come una nutrice che alleva teneramente i suoi bambini.
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Cosí, nel grande affetto che nutrivamo per voi, eravamo contenti di comunicarvi non solo l'evangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci eravate divenuti cari.
9
Voi, fratelli, vi ricordate infatti della nostra fatica e travaglio, come lavorando giorno e notte per non essere di peso a nessuno di voi, abbiamo predicato tra voi l'evangelo di Dio.
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Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, come ci siamo comportati santamente giustamente, senza biasimo verso di voi che credete.
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E sapete anche che, come fa un padre verso i suoi figli, noi abbiamo esortato, consolato e scongiurato ciascuno di voi,
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a camminare in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e gloria.
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Anche per questo non cessiamo di render grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola di Dio, l'avete accolta non come parola di uomini, ma come è veramente, quale parola di Dio, che opera efficacemente in voi che credete.
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Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono nella Giudea in Cristo Gesú, perché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le medesime cose che essi hanno sofferto da parte dei Giudei,
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i quali hanno ucciso il Signore Gesù e i loro profeti, e hanno perseguitato anche noi. Essi non piacciono a Dio e sono nemici a tutti gli uomini,
16
impedendoci di parlare ai gentili perché siano salvati, per colmare continuamente la misura dei loro peccati; or l'ira su di loro è arrivata al culmine.
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